Il comportamento degli utenti

Il comportamento degli utenti risulta essere un fattore storico utile alla correzione del punteggio del documento per il posizionamento tra i risultati delle ricerche.

Riepilogo correlazioni

Come abbiamo visto nelle analisi delle ricerche e nella traduzione della parte del brevetto di Google riguardante il traffico dei documenti, non solo le ricerche effettuate dagli utenti nel motore di ricerca e le loro scelte nella pagina dei risultati possono essere analizzate ed esaminate dal motore e considerate ai fini del posizionamento del documento, ma anche il traffico verso un documento o un sito web può essere monitorato e valutato per correggere il punteggio che determina il posizionamento sui motori di ricerca.

Introduzione

Il comportamento degli utenti nei confronti di un documento può essere utile a Google per valutare altri parametri, diversi da quelli descritti nei passati articoli, ma sempre relativi alle preferenze e all'atteggiamento dell'utente.

Mentre, con le analisi delle ricerche, Google valuta le preferenze dell'utente nella scelta di un documento piuttosto di un altro tra i risultati forniti per una certa ricerca, con l'analisi del traffico rileva dati storici e ritmi di diminuzione o accrescimento dei volumi di traffico, con l'analisi del comportamento individuale o di massa degli utenti riesce a valutare l'accessibilità del documento e i tempi di permanenza sullo stesso.

Fattori chiave da analizzare

Come possiamo leggere nella traduzione del paragrafo sul comportamento degli utenti nel Brevetto di Google sui Dati Storici, “il motore di ricerca può monitorare il numero delle volte che un documento è selezionato da un insieme di risultati di una ricerca e/o la quantità di tempo che uno o più utenti spendono accedendo al documento” ; con questo tipo di analisi, applicando i criteri visti finora per l'aggiornamento dei contenuti e i fattori relativi alla freschezza o alla “staleness ” di un documento, Google riesce ad effettuare delle valutazioni che riguardano l'accessibilità dei documenti: quanto tempo, cioè, gli utenti spendono accedendo ad un documento.

Con l'analisi di questi dati in un determinato periodo di tempo, Google potrebbe usare l'accessibilità e la permanenza su un documento come fattori di valutazione che gli permettano di attribuire documento un punteggio legato alla “ freschezza ” del documento: cioè, se prima spendevo 30 secondi per accedere ad un documento, ed ora, ogni volta che seleziono lo stesso documento, spendo 5 secondi per accedervi, il motore di ricerca potrebbe interpretare questo mio comportamento e valutare che il documento sia ormai datato, obsoleto, e non contenga più informazioni fresche e utili.

Il recupero e le analisi dei dati storici

Ma come fa Google a recuperare questi tipi di dati?

Abbiamo già visto nella sezione relativa al traffico come Google abbia molti partner associati nello sviluppo di applicazioni di Information Retrieval; ne parla Jill Whalen di HighRankings, ne parlano Danny Sullivan e Chris Shermansu SearchEngineWatch .

Per effettuare certe analisi specifiche sulle attitudini e il comportamento degli utenti, il motore di ricerca, necessita di reperire dati: lo potrebbe fare attraverso la Google Toolbar , Google Desktop, Gmail o anche semplicemente acquistando i dati necessari da circuiti di analisi approfondite circa le tendenze,i comportamenti e le preferenze dell'utente come Alexa.

Per effettuare delle valutazioni di questo tipo che risultino rispondenti alla realtà dei fatti, il motore di ricerca necessita di un'enorme mole di dati: le informazioni che possono essere reperite rappresentano comunque una piccola percentuale rispetto alla totalità, ma possono già essere utili per tracciare dei profili- tipo per diverse utenze e associare, con metodi statistici, il comportamento generale degli utenti a questi profili.

Il comportamento degli utenti: traduzione in italiano del brevetto sui Dati Storici

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Submitted by Motori-e-Ricerca on Thu, 2006-01-26 02:33.

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